DIYT 2013 – Riparare le macchine del caffe’

Macchina_caffec/o DoItYourTrash 2013Ven 6 dicembre ore 21

Workshop pratico su come riparare le macchine del caffe’.

Certo, riparare l’automobile e’ importante, costruire dei pannelli fotovoltaici anche, saper saldare, imparare il funzionamento di mille aggeggi.

Ma senza essere in grado di riparare la macchina del caffe’ siete finiti, rovinati, spacciati per sempre. Il destino del mondo potrebbe dipendere da voi.

Smontiamo una, due, tre, macchine del caffe’, quelle a cialda. Impariamone le differenze e il funzionamento base. Esploriamo i principali pezzi che tipicamente si rompono lasciandovi in preda al panico e allo sconforto.

 

 

Programma provvisorio

Ecco il programma, a questo punto definitivo, di Brugole e Merletti.

Per partecipare ai workshop, fermarsi a dormire e per tutte le altre info date un’occhiata alla sezione Logistica o scrivete a doityourtrash @ inventati.org

[Ven 5 aprile]

 [Sab 6 aprile]

Oscillatori e piccoli synth

circuit

c/o Brugole e Merletti –  sabato 6 aprile, dalle 15 in poi.

Il gruppo di elettronica occasionale, che come vuole il nome saltuariamente si riunisce nei locali dell’emerson, attrezzera’ un tavolo nel quale strani oggetti emetteranno strani suoni. Anche questo laboratorio e’ arduino oriented.

ofPCina: Maquie Maquie

maquic/o Brugole e Merletti – sabato 6 aprile, dalle ore 15
Dimostrazione pratica e giochi collettivi

ofPCina presenta:

Perché fare un altro Makey Makey?

vista una cosa si può provare a ricrearla ..”

Innanzitutto occorre la premessa che il nostro non vuole essere una versione low cost del Makey Makey realizzato dal M.I.T. a cui ci siamo ispirati, sebbene il costo effettivo per la sua costruzione sia intorno ai 2$ contro i 49,95$ dell’originale. E’ piuttosto un tentativo di poter creare qualcosa sfruttando ciò che si ha a disposizione, spesso senza farci caso, come una vecchia tastiera IBM compatibile datata 1997 destinata probabilmente a diventare un ecosistema popolato da acari in cima a qualche armadio polveroso.

Il concetto è che tu sei un componente del circuito, alla stregua dei transistor e delle resistenze, ci sei dentro e puoi azionare le cose semplicemente sfiorandole grazie all’ impercettibile corrente che ti attraversa.
Le applicazioni variano a seconda dei propri gusti, sia che si voglia giocare ad un videogioco con un joypad disegnato su carta con della grafite oppure strimpellare il proprio PC come un pianoforte suonando dei gambi di sedano.

Maquie Maquie
Created by Ofpcina (www.ofpcina.net)
and licensed under Creative Commons Attribution – Share Alike 3.0 http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/

More info –> http://ofpcina.net/?p=686

Brugole e merletti – 5 e 6 aprile 2013

merletti-fronteNegli ultimi cinquant’anni si e’ fatta strada nelle nostre vite un’insistente idea di progresso. Il benessere individuale si misurava in soldi, macchine e elettrodomestici, la crescente padronanza nell’uso delle tecnologie informatiche ci avrebbe affrancato dalla schiavitù del lavoro. L’informatica e la microelettronica sono state elette a scienze del futuro, i tecnici sacerdoti di una casta oscura. Eppure smontare un computer non è molto diverso da smontare un motore. La tecnologia del progresso era una tecnologia inaccessibile e lontana, determinata dall’alto e guidata da scelte di mercato. Saper lavorare la terra, conoscere i ritmi delle stagioni, essere in grado di intrecciare cesti, riparare macchine diventava il simbolo di un “vecchio mondo”. Il mondo nuovo, quello veloce e elettronico, ci avrebbe liberato: ci avrebbe dato cibo in abbondanza senza farci faticare, ci avrebbe riempito di cianfrusaglie bellissime, di plastica usa e getta, di una frivola e rilassata agiatezza.

Arrivati ad oggi pero’ è sempre piu’ difficile riuscire seriamente a sostenere l’ideologia di un progresso le cui macerie e devastazioni crescono di giorno in giorno. Abitiamo un mondo soffocato dal cemento, dalla plastica e dai rifiuti, la tecnologia, lungi dall’affrancarci, ci ha invece reso ancora piu’ dipendenti e ansiosi.
Traditi da un’idea falsa e inconsistente, ci siamo ritrovati un bel giorno spiazzati, con delle mani sempre piu’ inutili e incapaci di sopravvivere senza un supermercato aperto.
Triste è il futuro, se non impariamo da capo le conoscenze che abbiamo perso, vuote le critiche, se non alleniamo il cervello a una pragmaticità della sopravvivenza.

Dobbiamo riproporci di diventare abili in mille tecniche, utilizzare la curiosita’, ibridare le specializzazioni, recuperare le vecchie capacita’ perdute e unirle alle possibilita’ date dai nuovi strumenti. Una stampante 3D ci aiuterà a riparare un tornio, un software open source ci permettera’ di entrare nella centralina della nostra automobile..
Non e’ importante la tecnica, e’ importante l’approccio. Sporcarsi le mani imparando collettivamente e’ l’essenza dell’autogestione.

Brugole e merletti, 5 e 6 aprile, NextEmerson. Stay tuned…

Lep ‘n trash

cosa si riesce a recuperare di un oggetto tecnologico ormai in disuso?
un televisore, un videoregistratore un lettore dvd
tanti componenti per fare pace con la nostra visione della tecnologia
e per giocare suonare sognare … il tutto a impatto (quasi) zero
tanti moduli e schede per rielaborare il nostro futuro

siete caldamente incoraggiati a portate saldatore, tester, cacciaviti… e un relitto tecnologico a vostra scelta!

Sabato 14 maggio
Laboratorio + performance finale
L.e.p. Laboratorio Elettronica Popolare (Milano)

Programma quasi definitivo 2011

Ecco finalmente il programma di DoItYourTrash 3.0 ! Siamo ancora in attesa di qualche conferma e puo’ darsi ci siano piccoli cambiamenti…. tenete sempre d’occhio questo sito.

Corretto con gli ultimi aggiornamenti!


Venerdi’ 13 maggio

19.00 Apericena musicale con Radio Monnezza
21.00 Progetto MadagascarIngegneria Senza Frontiere Fi
22.00 Le energie rinnovabili nella legge italiana – Vinicio Vannucci

 

Sabato 14 maggio

dalle 10.00 colazione e inizio worshop pratici

13.00 pranzo

dalle 14.30

15.00 presentazione progetto Chilopesa – www.chilopesa.it
16.00 presentazione Noexpo Climate Camp
17.00 presentazione progetto NomadsMarocco + proiezione Trashware for children – Teleimmagini
18.30 presentazione video Un po’ di petrolioInsuTv e Teleimmagini

20.00 cena

22.00 Un tempo radioattivoAngelo Baracca
+ proiezione video Into eternity

a seguire

02.00 tutti a dormire!

 

Domenica 15 maggio

dalle 10.00 colazione e continuazione workshop pratici

13.00 pranzo

14.00 Incursione di Guerrilla Gardening nel quartiere… e….

  • merenda
  • spettacolo di teatro oggetti
  • presentazione La storia del Giardino Primavera
  • presentazione: Community garden: come sovvertire una città, felicemente – Rape metropolitane Milano

18.30 Assemblea Plenaria
19.00 apericena

21.00 Radio Monnezza e CaraOche

 

Presenze fisse durante i tre giorni

  • Mercato BioEmerson: km0, biologico e artigianato del riuso (sab e dom)
  • Radio Monnezza
  • Serpica Naro
  • Serigrafia aperta: stampati la tua maglietta!

@Hanoi

@ Hanoi
Duo di improvvisazione elettro-acustica

Stefano Bartolini : Ance, elettronica e circuit bending, oggetti sonori
Edoardo Ricci : Ance, Trombone, elettronica e circuit bending

Il progetto @Hanoi nasce nel 2010 partendo dall’esigenza dei due/duo di allargare il proprio orizzonte musicale-improvvisativo, ricercando suoni e forme diverse dalla dimensione acustica, senza però rinunciarvi ed anzi cercando una possibile integrazione fra elettronica (costituita da strumentazione specifica e giocattoli sonori trasformati in oggetti produttori di suoni – circuit bending), e strumentazione appartenente alla tradizione musicale occidentale.

Stefano Bartolini ed Edoardo Ricci hanno iniziato a collaborare insieme nel Neem (Nuove Eresie Eretico Musicali) nel 1979, incidendo poco dopo il disco “Come eravamo brutti da piccini”.

Il loro percorso musicale si è per molti anni intrecciato nelle situazioni più diversificate :

con Filippo Monico e Guido Bresaola compongono la parte musicale del gruppo di musica e danza “Tutti i nodi vengono al pettine”.

Formano un gruppo con Tristan Honsinger, Sean Bergin, Renato Cordovani, Nicola Vernuccio e Filippo Monico che suonò fra l’altro, al festival jazz di Palmi, al Grey Cat di Grosseto, al Recitarcantando di Cremona .

Fanno parte del Gruppo Contemporaneo ( con Guido Mazzon, Filippo Monico, Massimo Falascone, Angelo Contini e Roberto Del Piano) incidendo il disco “Aspettando i Dinosauri”.

Con la compagnia di danza di Susanna Beltrami allestiscono l’operetta musicale Dressoir di Misha Mengelberg, eseguendo le musiche dal vivo.

Insieme a Eugenio Sanna danno vita al gruppo Padouk.

Suonano in molti gruppi e orchestre come ospiti e nel 1993 fanno parte del gruppo Tempo Urbano. Attualmente sono membri stabili del Jealousy Party, gruppo che…”violenta le suggestioni della musica free più radicale (jazz e non solo), l’avant-rock più torbido, l’elettronica trasversale disturbata e scontrosa maneggiando cut-up eretici, bandistici sabba di percussioni muscolari, tragedia situazionista, schizzi di canzoni, collagismo banzai-noise, fiati dilania(n)ti, laptop e cdj in fiamme e istrioniche manipolazioni vocali. Il mutante progetto esprime con lucido delirio e destrutturata trasparenza la sintesi tra astrattismo creativo, urgenza espressiva, follia avanguardista, teatralità e spirito punk.”