Cos’e’

[Aggiornamento]

DoItYourTrash è durato tre anni, l’ultima edizione è stata nel 2011. Abbiamo smesso per vari motivi, tra cui forse il più importante era un certo esaurimento personaggi all’interno del tema rifiuti/riciclo/riuso. Un ringraziamento doveroso a tutti i compagni/e d’avventura che hanno reso preziosa ogni singola edizione.

Nel 2013 apre i battenti un altro festival: Brugole e merletti. Lo spirito è lo stesso di DIYT, il luogo pure. Questo sito ne seguirà le avventure, restate in ascolto!

 

Cos’e’

In questo strano mondo dell’effimero i rifiuti sono l’inevitabile effetto collaterale. Montagne di malinconiche cose abbandonate in un angolo grande quanto un pianeta.
I rifiuti sono il simbolo di ciò che abbiamo consumato e di ciò che
consumeremo: in ogni supermercato c’è una discarica, ogni merce
nasconde un futuro in decomposizione.

Il nostro, di futuro, è da ricostruire con la pazienza e la delicatezza di un orologiaio.

Per una volta, invece che cominciare dall’inizio cominciamo dalla fine. Cominciamo dai rifiuti.

Il ciclo di una merce è insensato quanto i giorni che viviamo:
un dentifricio viene incartato in imballaggi quasi piu’ costosi del
prodotto stesso, una volta consumato tutto viene buttato, incenerito,
ridotto in nanoparticelle, disperso in aria e infine chissà..
incamerato nei nostri ospitali alveoli.
Il riciclo industriale non è logicamente piu’ razionale: si crea una
bottiglia di plastica, si usa, si butta, si rifonde per creare un’altra
bottiglia di plastica identica alla prima.

In questo circo maldestro ognuno cerca di guadagnarci qualcosa.
I rifiuti non sono affatto un problema: sono oro per la mafia, oro per
rampanti politici che hanno voglia di fare un po’ di soldi e potere in
fretta, oro per chiunque con uno stomaco abituato ad abbuffarsi di vite
altrui.

Le vite altrui sono le nostre, quelle che dobbiamo riprenderci. E’
difficile quanto far smettere una guerra, ma e’ l’unica cosa che ci
resta da fare.

DoItYourTrash e’ una tre giorni dedicata all’autogestione ecologica
della questione rifiuti. Workshop teorici sullo smaltimento di
massa, seminari tecnici sui materiali, insegnamenti pratici sul riuso,
incontri, scambi di esperienze e racconti. In questo sito troverete
i materiali delle passate edizioni e le novità sulla prossima.

Il luogo è Firenze, al NextEmerson, le date metà maggio di ogni anno.

Accumuliamo idee, energie e materiali:
se ti va di contribuire in qualche modo scrivi a doityourtrash @ inventati.org

 

 

Video Diyt 2010

Ecco finalmente pubblicato anche qui il video dell’edizione 2010 di DoItYourTrash.

Stiamo iniziando a organizzare la prossima edizione 2011, chiunque abbia idee per workshop o altro e/o voglia partecipare attivamente ci può scrivere a doityourtrash @ inventati.org

Next Emerson educational channel

Il NextEmerson sta lavorando da un anno a un percorso di Rifiuti Zero, e’ evidente che la raccolta differenziata gioca quindi un ruolo molto importante nella nostra quotidianita’. Non sempre pero’ gli avventori, giovani e vecchi che siano, partecipano al gioco, anzi, spesso rimaniamo stupefatti dalla generale mancanza di buon senso e rispetto reciproco. Il dover chiedere "uno sforzo in piu’" senza volerlo imporre con cauzioni o metodi simili, ci ha fatto riflettere anche sulle altre scelte e questioni che vorremmo fossero date per assodate.

Le nostre citta’ ci hanno abituato al commercio come intermediario nei rapporti umani e alla delega come metodo per non doversi mai preoccupare di niente. Molti di quelli che arrivano nei nostri spazi continuano a portarsi dietro il loro eterno ruolo di consumatori e utenti, spesso veniamo considerati solo come un "locale dove sono appena un po’ piu’ permissivi e stupidi".

Convinti che l’autogestione non si possa imporre veramente, ma che funzioni solo quando nasce dalla comprensione di un percorso sentito come collettivo, abbiamo dato vita a una serie di "pubblicita’ progresso", che spiegassero meglio di qualunque volantino come e perche’ facciamo le cose e come e perche’ vorremmo che venissero condivise.

Come si suol dire… "chi vuol intendere, intenda!".

 

Impara la raccolta differenziata con Laa-laa

 

Il sussidiario illustrato del giovane avventore

Parte prima

Parte seconda – il bar

Parte terza – non li abbandonare

Parte quarta – quand’e’ finita e’ finita

Eva – eco villaggio autocostruito in Abruzzo

"Pescomaggiore è un piccolo borgo di origini altomedioevali alle
porte del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga, ad una
decina di chilometri da L’Aquila.

Il sisma del sei aprile ha distrutto buona parte delle abitazioni e del patrimonio storico-culturale.

Il 6 aprile alle 3 e 32 anche noi abbiamo perso la casa.

I tempi lunghissimi dell’emergenza e della ricostruzione rischiano
di portare all’abbandono del paese, già semi-spopolato dall´emigrazione.
Invece di attendere abbiamo preferito rimboccarci le maniche, per poter
continuare ad abitare la nostra terra ed il nostro paese, per
ricostruirlo da subito insieme ad un futuro comune."

More info:

http://eva.pescomaggiore.org/

Cucina di Villa Vegan

I pranzi e le cene di questa tre giorni saranno preparati dalla cucina di Villa Vegan, uno squat di Milano che porta avanti teorie e pratiche per la liberazione totale da ogni forma di domino, gerarchia, specismo, sessismo e razzismo.
Il cibo che mangerete sarà ovviamente Vegan, cioè privo di derivati animali, quindi privo di una delle tante forme di sfruttamento della nostra società: lo specismo.

Il veganesimo come semplice scelta alimentare però, non è sufficente per avere una visione critica generale del sistema. Non basta andare al supermercato bio a comprare tofu e seitan per cambiare il “mondo”, la produzione industriale di cibo (anche vegan) è uno dei più subdoli meccanismi di dipendenza dal sistema che va spezzato se si vuole imprimere realmente un cambiamento di mentalità.
Ecco quindi che il cibo che mangerete non solo sarà vegan, ma sarà anche per la maggior parte recuperato dallo spietato e insensato mercato di produzione alimentare. Ogni giorno tonnellate di cibo vengono “scartate”, ovvero buttate, poiché non più idonee alla vendita, nonostante spesso siano in ottime condizioni.
Noi recuperiamo e cuciniamo evitando il più possibile di alimentare questa economia assassina che crea spreco da una parte del pianeta mentre affama l’altra.

La nostra esperienza deriva da progetti come Food Not Bombs, o dall’organizzazione di pranzi e cene benefit in iniziative di movimento, o di supporto per campagne antispeciste, antisessiste, anti razziste, ecc…
I soldi che raccoglieremo in questi giorni serviranno per sostenere svariate attività ed iniziative, quali per esempio: ciclofficina, concerti, spese per gli animali salvati ospiti nel parco della Villa, campagne antispeciste, contro il nucleare, antirazziste (in questo momento soprattutto sulla questione dei CIE), prigionieri, e molto altro.

In queste giornate del DO IT YOUR TRASH saremo in cucina e in giro per il Next Emerson, disponibili a qualsiasi approfondimento, chiaccherata, critica sulle nostre nostre attività e idee.
Buon Appetito.

Villa Vegan Squat – Via Litta Modignani, 66 Milano
villavegansquat@inventati.org

Neem

ALLA FINE DELLA TERZA CIVILTA’ INTERGLACIALE, UN GRUPPO DI MUSICISTI PARANORMALI VI INVITA AL PIU’ POTENTE ESORCISMO MAI TENTATO DA PIPPO PICCHIETTI: 3600 DIAVOLI DI PRIMA CATEGORIA* E DUE PICCOLETTI DI INFIMA QUALITA’ SARANNO SCACCIATI DALLA CITTA’ DI FIRENZE E RISPEDITI AD AREZZO E/O LUCCA. PER LA COSTANTE PRESENZA DI MUSICA IMPROVVISATA E SOLUZIONI CACOFONICHE IL PROGRAMMA E’ VIVAMENTE SCONSIGLIATO A UOMINI E DONNE IN AVANZATO STATO DI GRAVIDANZA.
*di cui 24 a culo nudo

PATTU/N.E.E.M. = tutto cio’ che pare improvvisato e’ maturato lentamente nel nostro intestino…
altri terrebbero tutto per sé, ma la nostra matrice politica ci impone la condivisione con il pubblico chic.
A tutti gli spettatori, durante la serata, ricchi cotiglioni.
ACCORRETE NELLA NOSTRA RETE: scherzi da prete senza vaselina.

OFFERTE E REFERTI:

SALDI! €€€€€€=
riepilogo ontogenetico della filogenesi! Ognuno di voi poteva diventare berlusconi o addirittura un geco durante il primo mese di sviluppo nella
placenta di Vs. madre (q.G.B.)

TRE PER DUE= Un primo effettodell’accordo Italia-Russia sul nucleare:
tre contenitori per l’analisi delle feci al prezzo di due. E la spatolina per la raCcolta del materiale è gratis fino al 31 maGGIo!!!!

WELFARE WELFARE WELFARE!!! fase anale a palla: Fai musica con i tuoi rifiuti, approfitta delle FACILITAZIONI GOVERNATIVE per i giovani coprofagi!!!!
Non puoi digerire la merda? pattu/neem CONSIGLIA: ingerisci enormi quantità di proteine nobili e defeca fecalomi azzurrini…sorprendici
portando al concerto le tue reliquie preferite.

pattu/n.e.e.m. Dichiarazione universale di intenti

1- Rifiuta il rifiuto dei rifiuti.
2- proclama il culto delle scorie radioattive.
3- Organizza una crociata/crociera di beneficenza per portare aiuti
umanitari all’uranio impoverito del kossovo, di Lentini ed Augusta, della
Maddalena e del mare di Livorno.
4- Organizza la raccolta differenziata di ministri, sottosegretari ,
padrini, padroni, sculacciabuchi. Invoca dal comune
5- PREMIO LETTERARIO MILANO COME HIROSHIMA sul tema "Perché tutti gli
italiani vogliono andare ad abitare accanto a una centrale nucleare?"
prolusione di don Gelmini ed Emilio Fede. Primo premio: riproduzione
della Madunina in elegante uranio impoverito.

A FUTURA MEMORIA:
"Lo avrai generale silvio il tuo monumento radioattivo, ma lo decideremo
noi dove te lo costruiremo"

PROGRAMMA SEMI-DEFINITIVO

 

VENERDI 14 MAGGIO 2010

 

 

  • 18.30 – assemblea plenaria introduttiva 
  • 20.00 – apericena a cura della Riottosa Squat
  • 21.30 – incontro: una panoramica sulle lotte ambientaliste degli ultimi anni
  • 23.00concerto Riciclato Circo Musicale

 


SABATO 15 MAGGIO 2010

 

 

  • 10.30  – inizio workshop* con colazione inclusa 
  • 15.30  – seminario: La strategia Rifiuti Zero a Capannori 
  • 16.30  – Do It Your Pc – come assemblare un pc funzionante con hardware dismesso 
  • 18.00  – presentazione: "ricostruire l’abitare dopo il terremoto all’Aquila." A cura del progetto Eva (EcoVillaggio autocostruito di Pescomaggiore)
  • 21.00  – radio_trattoria: radio pirata a km0. porta una radiolina con te
  • 22.30  – tunnel – performance/concerto: Teatrino Elettrico  
  • 22.30  – Concerto: N.E.E.M.

 
* per l’elenco dei workshop vedi sotto


DOMENICA 16 MAGGIO 2010

 

 

  • 10.30 – inizio workshop + colazione
  • 11.00 – presentazione: Fiori e cemento 
  • 15.00 – guerrilla gardening in action
  • 17.00 – votazione bando giovani inventori
  • 19.00 – assemblea plenaria conclusiva
  • 22.00 – performance: Tati Rifiù

WORKSHOP IN PROGRAMMA

 

Sol Levante

Ecofficina ( autocostruzione bar  – arredo giardino con gomme e copertoni – mobili di cartone )

Serpica NaroLa borsa a km 0

Gemma Moss e i corsetti burlesque (da confermare )

Do it your pc

 


MOSTRE E PRESENZE

Pre-hackmeetingaspettando Hackit 2010

Mercato bio-emerson: prodotti bio a Km 0 e artigianato del riuso e riciclo 

Mostra nucleare

Spazio aperto agli artisti del riuso

Tati Rifiu

La creatività di molti artisti è stata più volte veicolo per la denuncia di pratiche consumistiche poco rispettose
dell’ambiente che ci circonda, dando sviluppo a nuove espressioni artistiche, specchio della nostra contemporaneità.

Tatirifiù muove i suoi passi partendo dagli spunti creativi che questo tema sa suscitare, riunendo diversi artisti attivi da anni nell’Arte di recupero sull’area metropolitana fiorentina ad altri ad essa completamente estranei ma desiderosi di cimentarsi in nuove sperimentazioni.

TATI RIFIU si avvale della collaborazione della scenografa costumista Nancy Kaczmarek, del coreografo Paolo Mereu, del musicista Alessandro Kraus, e dei performer di varia provenienza: Siani Bruchi, Benedetta Cioli, Elena Giachetti, Camilla Giani, Elisa Godani, Nancy Kaczmarek,Margherita Landi, Leandro Salvischiani,katiuscia favilli.
Con il coordinamento di Switch Creative Social Network, hanno dato vita ad un interessante gruppo di lavoro basato sullo scambio di idee e la condivisione di proposte creative sul tema del recupero.
Un work-in-progress che lentamente li ha fatti conoscere, interagire ed infine entusiasmare per un progetto comune, animati dall’intento di promuovere la produzione inedita di una performance che coniughi arte materica, costume, produzione audio-visiva e messa in scena teatrale.

Tatirifiù è prima di tutto uno spazio di ricerca e produzione in cui gli artisti hanno lavorato alla realizzazione di costumi e scenografie e all’interazione tra danza e musica.
Comune denominatore del lavoro è il recupero di materiali tessili e scarti di vario genere, nel tentativo di declinare i concetti di recupero e riciclaggio nei territori dell’arte e del costume.
Il concept del progetto racchiude in sé sia una valenza reattiva – rispondendo ai problemi sociali derivati dallo smaltimento di rifiuti e ulteriormente amplificati da atteggiamenti consumistici – e altresì proattiva – stimolando la creatività di giovani artisti in una riflessione nuova sulle tematiche proposte, coniugando creatività e senso civico attraverso la creazione di attività di gruppo e di socializzazione che favoriscano la crescita e lo scambio di idee.

Tatirifiù Plastique ha scelto la plastica come tema centrale, sprigionando tutto il proprio potenziale di critica alla società del consumo e di sensibilizzazione verso i cittadini: in uno spazio sospeso in cui il rifiuto svanisce come tale, prendono vita nuove forme e suggestioni, fino quasi a suggerire un cambiamento del punto di vista.
Creature intrappolate, vincolate in una convivenza forzata con materiali estranei che tuttavia diventano una seconda pelle, sfidando la sofferenza della prigionia.
Il corpo del danzatore diventa veicolo, fondendosi con gli oggetti e l’ambiente scenografico e portando il pubblico al centro dell’ambientazione in cui creature plastiche animate vivono indisturbate nel nostro mondo organico.

TATI RIFIU
Nasce dalla collaborazione tra l’associazione Switch e artisti di diverse provenienze, con lo scopo di ricercare attraverso lo studio di materiali non degradabili come la plastica una alternativa forma di utilizzo.
Da qui nasce la riflessione su come e quanto materiale plastico usiamo, attraverso uno scenario in cui creature plastiche animate vivono indisturbate nel nostro mondo organico.

Rock’n’ROLL

 

Se ne era accorta la prima volta inciampando per caso in un bicchiere di
plastica accartocciato.

Il rumore era stato un "Crack" sgraziato che l’aveva fatta sussultare.
Era buio, come sempre, la pioggia acida scioglieva gli imballaggi piu’
leggeri producendo un sottile e continuo "Fzzzzz". Rock’n’Roll
continuava ad inciampare nei mille oggetti dispersi in terra e ognuno
produceva un suono che alle sue orecchie arrivava come una scossa elettrica.

Capì con il tempo che i rifiuti di plastica rigida producevano tutti
all’incirca un suono impertinente quando li schiacciavi, le lattine
sapevano variare il timbro a seconda di come le prendevi, i fogli di
alluminio creavano lunghe risonanze metalliche e i barattoli di latta
dovevano essere capovolti per dare il meglio di sè.

Iniziò come posseduta da un invisibile demone a raccogliere oggetti
rumorosi. Il terreno di caccia era il mondo intero, il suo demone
insaziabile dettava i criteri con cui scegliere.

A volte passava giorni interi senza uscire, rintanata nel suo personale
archivio di suoni. Li smontava e rimontava insieme, li assemblava, li
faceva a pezzi, ci saltava sopra. Allenava il suo cervello a ricordare
le seguenze di movimenti che riproducessero l’esatta melodia che il
demone le dettava.

Dopo un mese fu pronta a invitare Vlad al suo primo concerto.

Gli occhi di Vlad erano tristi, ma quella volta li vide febbrili e
agitati. Si spostavano con lei da una lattina a un ciottolo di
terracotta, seguivano su e giù i movimenti della bottiglia di plastica,
pedinavano le vibrazioni dei lacci da scarpe tesi all’inverosimile.

Rock’n’ROLL aveva creato un ritmo che parlava delle loro vite e che dava
corpo ai rimpianti. I suoi concerti divennero sempre più frequenti e
seguiti, Vlad si buttava a capofitto nella folla e altri danzavano
strani balli agitati. Il demone di Rock’n’ROLL mangiò il cuore di tutti
e dettò il suo concitato ritmo ai loro giorni.

Roll – L’architetto

La luce del sole filtrava stanca dall’ingresso, incorniciando l’ombra
degli ultimi cercatori che rientravano da un’altra giornata di
superficie.
Roll, sdraiato su un fianco, il piatto di polpette lasciato lì a
decomporsi, quasi a sottolineare ed inasprire l’odore di fallimento in
cui tutta la sua tana era immersa. Ormai era quasi tre giorni che non
metteva il muso fuori di lì. A niente erano valse le suppliche di sua
madre e di sua sorella.

"La Comunità ha bisogno di te, non puoi
sottrarti alle tue responsabilità". Una frase innocente, sentita mille
volte sui banchi di scuola. Gli ritornò in mente il vecchio professor
R-old, la sua flemmatica camminata negli stretti corridoi, il suo
sorriso profondo, come se fosse a conoscenza di verità che tutto il
resto del mondo ignorava. Bei tempi. Tempi in cui la responsabilità era
una spinta a migliorarsi. la stessa responsabilità che adesso si è
trasformata in un macigno sul suo ventre. “Sei il migliore Roll”,
agoniche le immagini del passato ritornano in una carrellata funesta,
abitando spazi della sua coscienza finora inesplorati. Come la zanna
affilata di un invisibile predatore lo assalivano ogni volta che
tentava di rifugiarsi fra le braccia di un sonno senza sogni. Sei il
migliore. così gli diceva Vlad. Suo fratello.

A niente era valso tutto il tempo passato sui materiali, sempre con le
antenne alzate per captare qualsiasi spunto creativo l’ombra gli
volesse suggerire; tutte le ore passate a catalogare i materiali
organici e i vari rifiuti che un umanità allo sbando disseminava sulla
superficie, tempo perso a studiare le loro caratteristiche e i mille
possibili utilizzi architettonici, mentre gli altri cercatori si
dilettavano in spuntini fuori orario riscaldati dalla nuova luce del
sole. Fra tutti Vlad, con la sua insaziabile curiosità, con la sua
voglia di sperimentare. Già da piccolo aveva manifestato una spiccata
attitudine nell’arte di trasformare gli scarti in cibo commestibile per tutta la comunità. Come un moderno Re
Mida si era fatto largo a gomitate nel clan della cucina, fino a
guadagnarsi la fama del più grande degli Chef.

Poi è bastato un errore di progettazione, una minuscola svista nel
grande progetto d’insieme, una minuscola ma inesorabile falla nel
sistema di ancoraggio, per trasformare Vlad in un doloroso ricordo e
lui, Roll, nel più sofferente dei dannati. Quella sfera mastodontica
doveva incidere il suo nome nella storia dell’architettura. Per
generazioni e generazioni il suo genio si sarebbe rispecchiato sulla
quella superficie perfetta. Invece è rimasta li fuori a decomporsi,
rispecchiando solo il suo immane senso di colpa, per non essere stato abbastanza attento, abbastanza presente.