In questo strano mondo dell’effimero i rifiuti sono l’inevitabile effetto collaterale. Montagne di malinconiche cose abbandonate in un angolo grande quanto un pianeta.
I rifiuti sono il simbolo di ciò che abbiamo consumato e di ciò che
consumeremo: in ogni supermercato c’è una discarica, ogni merce
nasconde un futuro in decomposizione.
Il nostro, di futuro, è da ricostruire con la pazienza e la delicatezza di un orologiaio.
Per una volta, invece che cominciare dall’inizio cominciamo dalla fine. Cominciamo dai rifiuti.
Il ciclo di una merce è insensato quanto i giorni che viviamo:
un dentifricio viene incartato in imballaggi quasi piu’ costosi del
prodotto stesso, una volta consumato tutto viene buttato, incenerito,
ridotto in nanoparticelle, disperso in aria e infine chissà..
incamerato nei nostri ospitali alveoli.
Il riciclo industriale non è logicamente piu’ razionale: si crea una
bottiglia di plastica, si usa, si butta, si rifonde per creare un’altra
bottiglia di plastica identica alla prima.
In questo circo maldestro ognuno cerca di guadagnarci qualcosa.
I rifiuti non sono affatto un problema: sono oro per la mafia, oro per
rampanti politici che hanno voglia di fare un po’ di soldi e potere in
fretta, oro per chiunque con uno stomaco abituato ad abbuffarsi di vite
altrui.
Le vite altrui sono le nostre, quelle che dobbiamo riprenderci. E’
difficile quanto far smettere una guerra, ma e’ l’unica cosa che ci
resta da fare.
Stiamo costruendo una tre giorni dedicata all’autogestione ecologica
della questione rifiuti. Vogliamo workshop teorici sullo smaltimento di
massa, seminari tecnici sui materiali, insegnamenti pratici sul riuso,
incontri, scambi di esperienze e racconti.
Il luogo sarà Firenze, al NextEmerson, la data il 15-16-17 maggio.
Accumuliamo idee, energie e materiali:
se ti va di contribuire in qualche modo scrivi a doityourtrash @ inventati.org