per partecipare al progetto

Puoi contribuire a Brugole e Merletti

  • portando materiali alla Rimessa (scrivici prima e non svuotare a caso la cantina 😉 ). Ci serviranno sicuramente: cartoni, bottiglie e tappi di plastica, barattoli di vetro, latte di pelati etc., pezzi di ferro da saldare..
  • trovando idee e tutorial per costruire cose con materiale di recupero
  • grafici e disegnatori ci sono utili come l’ossigeno..
  • proponendo seminari, workshop, mostre, installazioni.. riempendo di altri contenuti il festival

Scrivi a brugoleemerletti @ autistici.org , commenta questo blog, oppure cercaci al NextEmerson!

La bruca in trasferta

Durante DoItYourTrash anche l’aspetto culinario non sara’ lasciato al caso..


La Riottosa squat & La Bruca in trasferta

Nel delirio della città cementata, pressofusa, gommata e ferrata ci piace
approvvigionarci dell’eccesso di ogni sorta di produzione; nella convinzione che
il solo modo possibile di impattare stomaci e ambiente che li circonda,
l’estetica dell’ortaggio perfetto ci regala pregevolissime montagne di viveri da
consumare in fretta in abbuffate incontrollate: il rapporto con la scelta si
inverte nel nostro menù, eterodeterminato dal sopravanzare di folle di
raperonzoli e foglie di biete, o scorte di carote e broccolame, a seconda della
sorte, della stagione, dei flussi impazziti dei mercati rionali.
Bilanciarne i contenuti correggendone le storture è affare piacevolissimo,
come arraffare dal nutrizionismo curativo e da macrobioticità più o meno
tradizionali, mescolando, volentieri a patè.
La bruca è una bestia vegana per piacere: il piacere di eliminare la
sopraffazione umana sugli animali.
La bruca è eretica e coerente, per necessità. la bruca è in trasferta, a offerta libera, e does it her trash.

L’oro nero: il Coltan.

il coltanAngelo Calianno – Seminario
Cosa
c’è dietro il minerale che alimenta i nostri cellulari, computers e
video giochi e che è la causa di 4 milioni di morti in Congo?

Qual è la verità dietro questo mercato e perchè fa così paura parlarne? Dove finiscono i rifiuti tecnologici?
Un viaggio in Africa per scoprire una realtà lontana dai misfatti di casa nostra, ma che ci riguarda molto…molto da vicino.

Guerrilla Gardening NextEmerson

guerrilla gardening

Guerrilla Gardening NextEmerson – installazione / workshop

In un mondo murato dentro al cemento, dove ogni radice fugge
disperatamente rincorsa da una ruspa, accaparrarsi un po’ di verde vuol
dire accaparrare ossigeno.
Viviamo in citta’ tentacolari, che ingoiano colline sotto i nostri occhi
disattenti. mangiamo tecnologia ad ogni pasto, lucidiamo mele come se
fossero macchine e vomitiamo gli effetti collaterali di un malriuscito
adattamento al progresso.

Il giardinaggio verticale, i gruppi di guerrilla gardening, il
giardinaggio urbano, sono semplici modi di piantare prospettive. In
questo presente malconcio chi non si ri-inventa e’ destinato a
soccombere con un futuro apocalittico stampato nel proprio orizzonte.
Il balcone sara’ adeguato a serra, i pali della luce trasformati in
terrazzamenti di colture sospese, i rifiuti decomposti in terra fertile.
Non esiste malerba nell’ambiente naturale, non esiste spazio senza vita
in una mente coraggiosa. Non esiste rifiuto inutile in un cervello
allenato alla sopravvivenza.

Alcuni spunti interessanti..

 

Segnali stradali

Segnali stradali

Elisa. Mostra – gioielli

Credo che molte cose che vediamo e tocchiamo tutti i giorni prima di essere oggetti siano materiali.
Materiali che invitano ad intervenire sul loro percorso, ad essere usati dato che hanno la proprietà di prendere forme e utilità diverse.
Elementi che meritano di essere contemplati come qualcosa che puo vivere molto a lungo.
Noi dobbiamo essere soltanto il catalizzatore per le loro molteplici funzioni.
Se nel mio lavoro utilizzo cartelli stradali, non utilizzo soltanto il segnale che sollecita l’attenzione di chi guida una macchina, ma un materiale che ha
vissuto in un certo contesto, silenziosamente, resistendo alle intemperie e agli umori dei passanti, magari piegandosi agli urti di qualche veicolo.

Un oggetto che ha avuto un suo percorso e passando per le mie mani lo porta ancora avanti.

La terra dei fumi

Mostra fotografica e un multimedia.

www.terraproject.net

La
gestione dei rifiuti in Campania è commissariata da 14 anni. Spesso la
gestione dei rifiuti ordinari si lega con lo smaltimento dei rifiuti
speciali lungo il territorio di confine tra la provincia di Caserta e
Napoli. Là dove l’OMS individua il più alto tasso di mortalità per
tumori e malformazioni congenite. Essendo un territorio di confine, il
legame tra la camorra ed il business dei rifiuti è facilitato da un
minore controllo sul territorio.

Proprio
lungo questo territorio si snoda l’asse mediano. Un’arteria extraurbana
di estrema importanza che collega i comuni più significativi della
questione rifiuti: da Pianura ad Acerra, passando per Giugliano,
Aversa, Caivano e tutte le località che maggiormente sono state
martoriate dal disastro ambientale italiano più significativo degli
ultimi trent’anni.

Percorrendo questa strada l’odore acre di plastica bruciata si attacca alla pelle.

Alzando
lo sguardo verso l’orizzonte fumi neri si alzano nell’aria da incendi
di spazzatura e rifiuti tossici…questa è la “Terra Dei Fumi”…

Prima bozza di programma

 

Ecco una prima bozza sparsa e confusa dei contenuti che riempiranno il festival.

Siamo ancora in attesa di ricevere conferme dai partecipanti. Entro breve definiremo tempi, luoghi e dettagli di ciascuna presenza.

Per il momento questo e’ cio’ che sicuramente ci sara’.

trashware

.workshop pratico di costruzione di cantenne con materiale di recupero

incenerimento, smaltimento, gestione industriale delle materie

.contributi dai comitati contro inceneritori e discariche

.pratiche di resistenza quotidiana: autoriduzione delle bollette

.racconti e testimonianze da Napoli e dintorni

.pregi e difetti di biomasse e impianti fotovoltaici

.il coltan e lo sfruttamento del Congo


corso di saldatura

.corso pratico di saldatura con materiali di recupero

cartellonistica diy

.come ti costruisco una cartellonistica da centro sociale con materiali di recupero

sedute di cartone

.workshop pratico sulla costruzione di panche e sedie fatte con cartone recuperato

mostre, installazioni, esposizioni

. cartoni animati

. videowall napoletano

. cartoline campane

. subvertising trash

critical gardening

.installazioni e workshop pratici di giardinaggio verticale, guerrilla gardening e giardinaggio urbano.

termocamino diy

.come costruire un termocamino utilizzando vecchi termosifoni e materiali di recupero

 

la gestione del cibo sara’ affidata alla Riottosa Squat (Fi), a gruppi Food not bombs e a gruppi che praticano la recupe.

Do it your trash a carnevale

Ci siamo buttati a capofitto sulla Reclaim the street di carnevale organizzata a Firenze dal progetto Insicuri.Uno striscione fatto di lattine e imballaggi, scatole di cartone trasformate in maschere e in enormi Babau, un carretto steampunk, maschere antigas ricavate da sifoni e camere d’aria..

Ecco qualche foto dei preparativi. Qui invece trovate delle foto della Street Parade.

maschere antigastelecamerestriscione2striscionepiccolo babaudenti3denti2denti1carretto4carretto3carretto2carretto1

 

Sabato 4 aprile : Lasciateci respirare!

 

lasciateci respirare

 

Sabato 4 aprile – c/o NextEmerson – via di Bellagio 15 Firenze, zona Castello.

Lasciateci respirare!

Ore 15.00 Piazza San Marco – Corteo contro lo sgombero dell’Emerson,
contro il nuovo piano strutturale, perche’ la citta’ sia di chi la vive
non di chi vuole svenderla e ricoprirla di cemento.

Serata benefit per DoItYourTrash e contro lo sgombero del NextEmerson

ore 20.30 cena

ore 23.00 Hip Hop

Sec, Zino, Millelemmi, Daretta, Live Beat Box crepobeat (Fi)
Gente de Borgata (Roma)
BrokenSpeakers (Roma)
Funk Dancehall Rap Beatbox
Deda (ex Sanguemisto) aka Katzume (Roma)

Do It Your Trash – 1° edizione

In questo strano mondo dell’effimero i rifiuti sono l’inevitabile effetto collaterale. Montagne di malinconiche cose abbandonate in un angolo grande quanto un pianeta.
I rifiuti sono il simbolo di ciò che abbiamo consumato e di ciò che
consumeremo: in ogni supermercato c’è una discarica, ogni merce
nasconde un futuro in decomposizione.

Il nostro, di futuro, è da ricostruire con la pazienza e la delicatezza di un orologiaio.

Per una volta, invece che cominciare dall’inizio cominciamo dalla fine. Cominciamo dai rifiuti.

Il ciclo di una merce è insensato quanto i giorni che viviamo:
un dentifricio viene incartato in imballaggi quasi piu’ costosi del
prodotto stesso, una volta consumato tutto viene buttato, incenerito,
ridotto in nanoparticelle, disperso in aria e infine chissà..
incamerato nei nostri ospitali alveoli.
Il riciclo industriale non è logicamente piu’ razionale: si crea una
bottiglia di plastica, si usa, si butta, si rifonde per creare un’altra
bottiglia di plastica identica alla prima.

In questo circo maldestro ognuno cerca di guadagnarci qualcosa.
I rifiuti non sono affatto un problema: sono oro per la mafia, oro per
rampanti politici che hanno voglia di fare un po’ di soldi e potere in
fretta, oro per chiunque con uno stomaco abituato ad abbuffarsi di vite
altrui.

Le vite altrui sono le nostre, quelle che dobbiamo riprenderci. E’
difficile quanto far smettere una guerra, ma e’ l’unica cosa che ci
resta da fare.


Stiamo costruendo una tre giorni dedicata all’autogestione ecologica
della questione rifiuti. Vogliamo workshop teorici sullo smaltimento di
massa, seminari tecnici sui materiali, insegnamenti pratici sul riuso,
incontri, scambi di esperienze e racconti.

Il luogo sarà Firenze, al NextEmerson, la data il 15-16-17 maggio.

Accumuliamo idee, energie e materiali:
se ti va di contribuire in qualche modo scrivi a doityourtrash @ inventati.org