Tati Rifiu

La creatività di molti artisti è stata più volte veicolo per la denuncia di pratiche consumistiche poco rispettose
dell’ambiente che ci circonda, dando sviluppo a nuove espressioni artistiche, specchio della nostra contemporaneità.

Tatirifiù muove i suoi passi partendo dagli spunti creativi che questo tema sa suscitare, riunendo diversi artisti attivi da anni nell’Arte di recupero sull’area metropolitana fiorentina ad altri ad essa completamente estranei ma desiderosi di cimentarsi in nuove sperimentazioni.

TATI RIFIU si avvale della collaborazione della scenografa costumista Nancy Kaczmarek, del coreografo Paolo Mereu, del musicista Alessandro Kraus, e dei performer di varia provenienza: Siani Bruchi, Benedetta Cioli, Elena Giachetti, Camilla Giani, Elisa Godani, Nancy Kaczmarek,Margherita Landi, Leandro Salvischiani,katiuscia favilli.
Con il coordinamento di Switch Creative Social Network, hanno dato vita ad un interessante gruppo di lavoro basato sullo scambio di idee e la condivisione di proposte creative sul tema del recupero.
Un work-in-progress che lentamente li ha fatti conoscere, interagire ed infine entusiasmare per un progetto comune, animati dall’intento di promuovere la produzione inedita di una performance che coniughi arte materica, costume, produzione audio-visiva e messa in scena teatrale.

Tatirifiù è prima di tutto uno spazio di ricerca e produzione in cui gli artisti hanno lavorato alla realizzazione di costumi e scenografie e all’interazione tra danza e musica.
Comune denominatore del lavoro è il recupero di materiali tessili e scarti di vario genere, nel tentativo di declinare i concetti di recupero e riciclaggio nei territori dell’arte e del costume.
Il concept del progetto racchiude in sé sia una valenza reattiva – rispondendo ai problemi sociali derivati dallo smaltimento di rifiuti e ulteriormente amplificati da atteggiamenti consumistici – e altresì proattiva – stimolando la creatività di giovani artisti in una riflessione nuova sulle tematiche proposte, coniugando creatività e senso civico attraverso la creazione di attività di gruppo e di socializzazione che favoriscano la crescita e lo scambio di idee.

Tatirifiù Plastique ha scelto la plastica come tema centrale, sprigionando tutto il proprio potenziale di critica alla società del consumo e di sensibilizzazione verso i cittadini: in uno spazio sospeso in cui il rifiuto svanisce come tale, prendono vita nuove forme e suggestioni, fino quasi a suggerire un cambiamento del punto di vista.
Creature intrappolate, vincolate in una convivenza forzata con materiali estranei che tuttavia diventano una seconda pelle, sfidando la sofferenza della prigionia.
Il corpo del danzatore diventa veicolo, fondendosi con gli oggetti e l’ambiente scenografico e portando il pubblico al centro dell’ambientazione in cui creature plastiche animate vivono indisturbate nel nostro mondo organico.

TATI RIFIU
Nasce dalla collaborazione tra l’associazione Switch e artisti di diverse provenienze, con lo scopo di ricercare attraverso lo studio di materiali non degradabili come la plastica una alternativa forma di utilizzo.
Da qui nasce la riflessione su come e quanto materiale plastico usiamo, attraverso uno scenario in cui creature plastiche animate vivono indisturbate nel nostro mondo organico.