RolD

Il sonno scivola via dal corpo in maniera lenta e delicata.
Le quattro del mattino.
Lo sapevo dagli odori. Autunno, le foglie bagnate, un odore
meraviglioso. Ogni ora ha il suo odore. Lo aveva imparato tanto tempo
prima. Muschio e terra. La vita che lentamente si riaddormentava. Lo
stato di passaggio, I momenti migliori di ogni ciclo.
Dove si ricaricano le energie. La pre-azione.
Fuori è un buio dolce, guardo la luna al suo primo quarto.
Mai sentito il silenzio. Per la prima volta, in mezzo al bosco il vero silenzio. Un bagliore.

E solo il tempo di aprire la bocca in un urlo non udibile.

Gli occhi si aprirono di scatto. Per come posso scendo dal letto cercando di essere veloce.
Atterro sul pavimento. Sono bagnato di sudore. Con lo sguardo alto cerco la pistola.
Un attimo per capire che è sempre il solito incubo.
Le quattro del mattino. Mi sono addormentato meno di tre ore fa. Il cervello è riposato.
I vecchi prima di me, mi dicevano che lo scorrere del tempo si porta via il sonno.

Meglio ho più tempo. Più tempo del mio così poco tempo rimasto.
Una settimana, se mi dimostro un caso resistente, forse qualche giorno in più.

Lo specchio mi rimanda la mia immagine. La pelle segnata dal tempo.
La maschera della vita, fatta di solchi, zanne meno affilate.
Mi lavo. Mi preparo.
Oggi è un giorno importante, conoscerò la mia prima e ultima classe.

Esco all’esterno, cerco altre sensazioni, ma l’incubo si è attaccato al corpo.
Le immagini di quel giorno: il caldo infinito, il primo strato di pelle che si staccava.
Il cercare riparo, velocemente, sottoterra. E l’infinita attesa.

Gli uomini si erano dichiarati guerra, una guerra non ancora finita.
Una guerra che viaggia a colpi di devastazione e appropriazione
violenta delle poche risorse disponibili.
Quelle aree ancora non troppo contaminate.
Un ossicino su cui si avventano I sopravvissuti.

Oggi la prima lezione.
Trasmettere velocemente la capacità di far esistere la comunità.
Tecniche di accumulazione, elaborazione, progettazione, miglioramento.
Scrutare dentro I piccoli occhietti che avrò davanti per vedere le possibili abilità da condividere.

Il tempo da vecchi, passa con una lunghezza diversa.
Ho appreso la capacità di stare nel presente, ma la voglia di guardare avanti sognando, ancora non è svanita del tutto.
Forse tra qualche giorno, quando il ciclo vitale sarà effettivamente più ridotto.